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10 giugno 1940-2020

Legnano CulturaEventi Culturali | 11 Giugno 2020

“L’inizio della catastrofe”, 80 anni fa l’entrata in guerra dell’Italia

Ritornano le lezioni di storia del Professor Giancarlo Restelli, in collaborazione con il Centro Filippo Buonarroti, online l’appuntamento dedicato all’entrata in guerra dell’Italia

Legnano – A lezione di storia online, il Centro Filippo Buonarroti, in collaborazione con: l’Istituto Bernocchi, l’Ecoistituto di Cuggiono, Sempione News, la Cooperativa Grandi di Agrate Brianza e le Sezioni Anpi di: San Giorgio su Legnano, Inveruno, Cuggiono, Magenta, Caronno Pertusella, Canegrate, Castellanza e Vanzaghello, ha organizzato una conferenza web dal titolo: “10 giugno 1940: l’inizio della catastrofe”, tenuta dal Professor Giancarlo Restelli, per parlare e ricordare l’ottantesimo anniversario dell’entrata in Guerra dell’Italia.

Restelli parte dalla fine: “cosa ci ha lasciato la guerra? –  chiede – Centinaia di migliaia di morti, città distrutte, la perdita delle colonie d’Africa e dei territori orientali. Una lista che potrebbe continuare, ma serve per rendere l’idea della catastrofe. Il riscatto del paese fu la nascita della Resistenza e della Repubblica”. Per comprendere la decisione del 10 giugno 1940, il professore illustra al pubblico virtuale il clima di crescenti tensioni che si sviluppano in Europa a partire dal primo settembre del ’39, anno in cui la Germania nazista invade la Polonia.

Si apre il fronte polacco orientale e occidentale (la Russia stalinista spartisce con i tedeschi metà della nazione conquistata), Inghilterra e Francia dichiarano guerra a Hitler, aprendo un terzo fronte e un “conflitto immobile”. Mussolini, nel frattempo, dichiara lo stato di non belligeranza. “È un periodo d’oro per l’industria, dagli inglesi ai tedeschi tutti acquistano le migliori armi dalla nostra penisola. Le stesse che negli anni a venire uccideranno soldati e civili italiani”. Mussolini è cosciente della situazione dell’esercito, che porta ancora i traumi della guerra in Etiopia, alcuni soldati sono inoltre partiti volontari per la Spagna. Solo 19 divisioni su 74 sono complete, ci sono munizioni per sessanta giorni, carburante per tre mesi. L’industria non è pronta per sostenere una guerra logorante. L’opinione pubblica è contro la discesa in campo a fianco dei tedeschi. Mussolini aspetta, tra i suoi progetti c’è la conquista del Mediterraneo, la sconfitta di inglesi e francesi e la vittoria accanto all’alleato tedesco. Attende ancora qualche mese, e il 10 maggio i tedeschi si muovono contro la Francia. 

Sono i successi di Hitler, l’euforia e la convinzione che sarà una vittoria breve e tutto sommato semplice che fanno mutare la percezione della situazione. Sono circa le sei di sera, dal balcone di Palazzo Venezia si affaccia Benito Mussolini, parla a una folla di persone, a tutto il popolo: l’Italia entra in guerra. È “l’inizio della catastrofe”.

Per vedere la conferenza clicca qui 

Agnese Giardini