Le amnesie di Minelli (presidente Anpi Legnano)

Leggo su sulla stampa legnanese (inizio gennaio ‘22) che l’Anpi di Legnano ha posto sette pietre d’inciampo all’ingresso della Franco Tosi per ricordare gli operai e i tecnici deportati nei lager nazisti dopo la retata nazista del 5 gennaio ‘44. Molto bene! Lodevole iniziativa.

Il problema è però la mancanza di un nome oltre ai sette, ed è quello di Paolo Cattaneo, tornitore alla Franco Tosi e membro della Commissione Interna dell’azienda.

C’è da dire una cosa: a differenza degli altri sette, Cattaneo sopravvisse all’inferno di Mauthausen.

E’ questo il motivo dell’esclusione? Suvvia, anche lui è stato deportato.

Ma allora perché non dedicare una pietra d’inciampo a Carlo Giovanni Ciapparelli? Anche lui tornitore alla Franco Tosi. Deceduto il 26 maggio del 1945 a Gusen (quindi a guerra finita).

Ciapparelli non faceva parte dei deportati del 5 gennaio? Infatti fu arrestato dalle autorità fasciste nel mese di marzo ‘44 in seguito agli scioperi che coinvolsero gran parte della classe operaia del Nord Italia.

A proposito dei due deportati “dimenticati”, vi faccio leggere la toccante lettera che qualche anno fa il figlio di Paolo Cattaneo ha scritto:

Il bello è che Minelli nel discorso ufficiale alla Tosi del 2019 diceva:

“Il ricordo di quegli eventi è tuttora vivo nella nostra città, basta leggere la commovente lettera inviata ai giornali dal figlio di Paolo Cattaneo, unico superstite alla deportazione degli operai F. Tosi, morto successivamente in seguito a quella drammatica esperienza…”

Che dire?

E che dire di Carlo Ciapparelli, legnanese, tornitore alla Tosi, deportato e ucciso a Gusen? Anche lui dimenticato…

https://www.sempionenews.it/cronaca/in-ricordo-di-carlo-ciapparelli-operaio-della-franco-tosi-deportato-a-gusen/?cn-reloaded=1

Con inguaribile ottimismo attendiamo ancora – fiduciosi – che Minelli espliciti i criteri da lui seguiti nella scelta dei deportati a cui attribuire la pietra d’inciampo.