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Antisemitismo nazista

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Antisemitismo nazista

Il tema di questa sera è sicuramente complesso ma nello stesso tempo fondamentale se vogliamo capire la radice dell’odio nei confronti degli ebrei nella Germania nazista, ossia ciò che chiamiamo antisemitismo, responsabile prima di una serie di misure negative a carico degli ebrei in Germania durante gli anni Trenta e poi della “soluzione finale” nei “campi della morte” in Polonia durante la guerra.

Alla fine avremo 6 milioni di ebrei uccisi in Germania, Austria, in misura maggiore nell’est europeo nei ghetti, con le fucilazioni sommarie e nei campi di sterminio.

Qual era l’immagine dell’ebreo nella Germania nazista? Cosa si pensava di loro? Perché l’odio arrivò a deciderne prima l’emarginazione dalla società e poi la deportazione e lo sterminio?

Sono domande a cui è difficile rispondere ma possiamo tentare di farlo ora analizzando un libro famoso nella Germani nazista e cercando di entrare nella testa di colui che reggeva le sorti della Germania.

Il libro è “I protocolli dei savi di Sion”, uno dei libri più nefasti che siano mai stati scritti.

Il personaggio è Adolf Hitler e cercheremo di capire qual era l’immagine dell’ebreo in lui.

Cominciamo con il libro.

I Protocolli

“I protocolli! è uno dei libri più nefasti, con il “Main Kampf” di Hitler, che mai si siano scritti. È un libro responsabile di milioni di vittime. Fornì la giustificazione ideologica alle camere a gas di Auschwitz e dell’intera Shoah.

Ancora oggi gli antisemiti di tutto il mondo, forse senza saperlo, ripetono passi e concetti di questo libro.

Il titolo corretto è I Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Sion è l’antico nome di Gerusalemme, i “saggi anziani” rappresenterebbero una sorta di “cupola mafiosa” ebraica che aveva come obiettivo la conquista del mondo.

Questo libro, fra il 1919 e il 1921, ebbe una diffusione straordinaria in Europa e Stati Uniti. Nel 1921 vi fu la prima edizione italiana con il titolo “L’internazionale ebraica. Protocolli dei Savi Anziani di Sion”.

Di che cosa si tratta?

Sarebbero i verbali segreti, trafugati da ignoti, scritti durante una riunione ai margini del congresso sionista del 1897 a Basilea. Naturalmente si tratta di un falso grossolano, creduto però vero, anzi verissimo.

In 24 capitoli, cioè i protocolli, il “grande vecchio” dell’ebraismo tracciava i risultati eclatanti e le vie ancora da battere per raggiungere a pieno l’obiettivo fondamentale: la conquista ebraica del mondo per poi modellare il mondo secondo la mentalità ebraica. Visto che la mentalità ebraica era vista dagli antisemiti come quanto di peggio era nato nel corso dell’umanità, consegnare il mondo agli ebrei voleva dire distruggerlo.

Nel corso di questa fantomatica riunione a Basilea del 1897 il “grande vecchio” ricapitola quanto gli ebrei nel mondo avevano fatto nella prospettiva della conquista del mondo: la rivoluzione francese, le teorie di Darwin e Nietzsche, le grandi crisi economiche e finanziarie, il socialismo e il comunismo, l’arte moderna, i colpi di stato, il terrorismo, la rivoluzione comunista in Russia, la massoneria, la sconfitta della Germania nel primo conflitto mondiale … tutto era stato utilizzato, con grandissima intelligenza, da un piccolo gruppo di uomini che sapevano bene come manovrare governi, stati, banche, stampa per l’obiettivo fondamentale.

Ma non è finita. Democrazia, anarchia, parlamentarismo, comunismo, liberalismo sono ideologie di cui l’internazionale ebraica aveva abusato sapientemente per indebolire gli stati e gli imperi, per creare confusione e disorientamento nell’opinione pubblica mondiale. L’obiettivo è indebolire le società cristiane per conquistarle dall’interno.

Mancava ancora poco e poi il ciclo del Serpente Simbolico (vedi immagine in internet) si sarebbe completato. Il ciclo era iniziato addirittura con la peste ad Atene ai tempi di Pericle (429 a.c., decisa dagli ebre!) e doveva completarsi in quegli anni.

Un cumulo incredibile di assurdità! Oggi sembra incredibile che nella “civile” Europa degli anni Venti fossero prese per vere queste affermazioni grossolane. Eppure la gente comune e soprattutto importanti personaggi considerarono questo libro come la prova che il complotto ebraico mondiale era una verità. Potrei citare Henry Ford, acceso antisemita americano e Winston Churchill, futuro premier inglese.

Il pregiudizio antiebraico nel passato

Nel passato il pregiudizio antiebraico era diverso: gli ebrei sono i “deicidi”, avvelenano i pozzi, sgozzano i bambini cristiani in prossimità della loro Pasqua per la confezione del pane azzimo (“omicidio rituale”), sono spietati strozzini (usura), praticano solo l’usura e rifiutano altre attività lavorative perché sono dei parassiti e via di questo passo. Sarebbe facile oggi smontare queste accuse una alla volta.

Purtroppo la Chiesa cattolica e protestante, i poteri politici, l’ignoranza e la superstizione condannarono nel Medioevo e nell’epoca moderna gli ebrei europei a una vita stentata o alla morte.

Un falso nato nel 1905

Tornando ai Protocolli. Oggi sappiamo quasi tutto su questo libro. I Protocolli sono stati fabbricati e pubblicati in Russia nel 1905. L’autore del testo è un ufficiale reazionario dell’Okrana (polizia politica zarista). Alle prime indagini (1920) appare un falso grossolano, ma il pregiudizio è più forte della logica e delle prove.

La pubblicazione serviva per giustificare i pogrom ai danni degli ebrei tra fine Ottocento – inizio Novecento. Solo tra il 1918 e il 1920 sono uccisi fra i 100mila e i 300mila ebrei in Russia.

Se gli ebrei puntano alla conquista del mondo è giusto bruciare le loro case e ucciderli in massa e rubare le loro sostanze (ottenute con la rapina ai danni dei cristiani). Questa in sostanza è la “filosofia” che sta dietro il falso.

Il razzismo antisemita di Hitler

Quando i Protocolli sono pubblicati in Germania (1921) Hitler è tra i primi lettori interessati e subito entusiasti. Dirà in seguito: “Ho letto i Protocolli e sono rimasto semplicemente terrificato” (ampie citazioni e riferimenti nel Main Kampf).

Rispetto ai Protocolli Hitler aggiunge il razzismo biologico: gli ebrei tendono alla conquista del mondo perché la loro razza è degenerata. Gli ebrei sono sovvertitori per natura di ogni ordine, vogliono il  caos per affermarsi perché così è il loro essere. Il loro sangue è infetto. Sono parassiti che nessuna morale potrà cambiare, nessun provvedimento di polizia potrà modificare il loro essere. Tutti sono così, dal primo all’ultimo. Nella Germania nazista spesso gli ebrei sono paragonati ai ratti: portatori di epidemie.

E contro i parassiti che cosa si deve usare? Lo Ziklon B era un gas usato allora per disinfettare le navi dopo il trasporto del carico (serviva per debellare topi e parassiti). Lo Ziklon B diventa il gas di Auschwitz.

Se nel Medioevo il battesimo poteva salvare l’ebreo facendo di lui un convertito, con il razzismo biologista l’ebreo è ebreo anche se diventa cattolico, anche se diventa (è un paradosso) nazista perché il suo essere tende al male e nulla può cambiare la sua più intima essenza (“razza maledetta”). Infatti molti nazisti quando ammazzavano gli ebrei non si consideravano assassini: anzi vedevano se stessi come coloro che liberavano la Germania e il mondo intero da un’orribile cancrena (benefattori dell’umanità).

Il Mein Kampf

Nel Mein Kampf (La mia battaglia) esprime senza reticenze il suo antisemitismo biologista.

A livello ideologico Hitler non inventò nulla, riprese tutta una serie di concetti deliranti che erano apparsi copiosamente nei decenni precedenti.

Razze e razzismo

Hitler parte dalla superiorità dell’ariano che per lui è netta e non discutibile. Solo l’”ariano è il fondatore dei valori umani più alti”. Cinesi e giapponesi sono solo “portatori di cultura”, le altre razze, “negri” e slavi, sono inferiori mentre la razza ebraica è la personificazione del male.

Secondo Hitler gli ebrei in Germania e altrove sono i campioni “del marxismo, della dittatura del proletariato, della democrazia, del principio maggioritario”. Su di essi cadeva la responsabilità dello scoppio della prima guerra mondiale, della sconfitta tedesca nel ’18 (la “pugnalata alle spalle”). Erano stati i fautori della repubblica di Weimar e prima del tentativo comunista di prendere il potere. Nella repubblica di Weimar avevano invaso ogni ambito. In Russia gli ebrei avevano preso il potere e ora il bolscevismo minacciava il mondo.

Altrove gli ebrei manovravano la finanza mondiale (USA), sempre a svantaggio della Germania di cui volevano la fine come nazione e popolo.

Comunismo e finanza capitalista erano i due strumenti per la conquista del mondo in ossequio agli assiomi dei Protocolli. Nonostante l’assurdità di mettere insieme capitalismo e comunismo la dirigenza nazista era convinta che il progetto di conquista del mondo avvenisse agendo con queste due leve formidabili.

Anche l’esperanto era stato diffuso dagli ebrei per scardinare le lingue nazionali e minare alla base l’integrità delle nazioni.

In tutto questo di nuovo c’è ben poco ma nel Main Kampf tutta la precedente letteratura antisemita è fusa in un testo coerente e pernicioso.

Anche l’accusa agli ebrei di diffondere la sifilide accoppiandosi con donne tedesche (“inquinamento della razza”) non era nuova.

Le Leggi di Norimberga vieteranno ogni matrimonio ma anche ogni semplice accoppiamento tra razze aliene: ariani ed ebrei non sono solo due razze agli antipodi. L’una è la razza eletta, l‘altra è una sotto razza che inquina la razza migliore.

Sono naturalmente vietati anche rapporti sessuali (nonché matrimoni) con zingari, slavi e negri, espressione di razze portatrici di sangue inferiore capaci di impoverire la razza ariana di “buon sangue”.

Dal 1919 (i primi scritti) fino al testamento poco prima di morire (30 aprile del ’45) Hitler è rimasto tenacemente e pervicacemente legato a queste concezioni deliranti. In nessun momento ha mostrato nei vari discorsi di mutare seppure in parte queste concezioni.

Hitler è uno dei rari casi di leader politico che per tutta la sua vita rimase legato a queste concezioni. Nel ’19 definì gli ebrei “tubercolosi nazionale”, nel ’45, nel suo testamento, dichiarò che la guerra era stata scatenata contro la Germania dall’ebraismo internazionale.

Hitler non un pazzo: era un folle nel quale concezioni assolutamente prive di logica e di riscontri oggettivi guidarono il suo operato fino alla guerra e allo sterminio.

“Non fu la dimensione ideologica a essere la causa prima dello sterminio, ma fu essa a renderla pensabile” (B. Mantelli)

L’antisemitismo oggi

Sarebbe interessante approfondire il discorso oggi del radicamento dell’antisemitismo in alcune aree del mondo ma il tempo è poco.

Possiamo però dire:

–      L’antisemitismo non è morto. Nonostante lo sterminio di 6 milioni di uomini è ancora vivo nel mondo

–      L’antisemitismo vive tra i negazionisti i quali negano l’esistenza delle camere a gas e quindi lo sterminio ebraico. Anzi dicono che la pretesa esistenza delle camere a gas è il frutto di un complotto giudaico mondiale (anzi del Complotto per antonomasia)

–      È presente in frange neonaziste che operano in alcuni paesi europei complice la crisi economica e le nuove paure legate all’emigrazione dai paesi poveri

–      Vive in tutti coloro che credono che la crisi sia stata provocata dalla finanza ebraica per fini oscuri oppure tra coloro che credono che siano gli ebrei americani a manovrare il mondo secondo i loro interessi

–      Nei paesi arabi l’antisemitismo è molto diffuso e radicato complice anche la politica assolutamente criticabile di Israele nei territori palestinesi. In questi paesi i Protocolli sono considerati un testo pienamente valido e da far conoscere (nello statuto di Hamas compaiono i Protocolli)

Che fare?

Oggi lo scenario mondiale è cupo e l’antisemitismo è una mala pianta che non accenna a sradicarsi. Forse l’unico antidoto è lo studio e il ragionamento scevro da pregiudizi.

Dobbiamo opporre la ragione contro i pregiudizi politici, i pregiudizi ideologici, gli slogan facilmente ripetuti, le frasi fatte che sembrano realtà contro ogni evidenza.

Viene in mente il filosofo Immanuel Kant quando diceva SAPERE AUDE: “Abbi il coraggio di usare la tua intelligenza” (ragiona con la tua testa) contro ogni oscurantismo e ideologia nefasta.