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A proposito di migrazioni in Italia

Gentile Direttore (Legnanonews),

mi ha molto colpito la lettera accorata del sindaco di Rescaldina che respinge il decreto sicurezza del governo.

Ma in particolare sono queste le parole che hanno creato in me una sorta di corto circuito:

«Chi di fronte a un bambino avrebbe il coraggio di dire: “Da domani non puoi più andare a scuola”, a una mamma “Da domani non puoi più cercare lavoro”, a un papà “Da domani non avete più diritto al medico di base”.

Queste frasi mi hanno ricordato le Leggi Razziali (meglio razziste) del 1938 quando le maestre dicevano ai bambini ebrei: “Da domani non puoi più andare a scuola”. E’ il caso della senatrice Liliana Segre che venne allontanata dalla scuola mentre stava iniziando il suo secondo anno di elementari.

“Da domani non puoi più cercare lavoro” a una mamma ebrea licenziata perchè dipendente pubblica oppure in aziende di interesse nazionale (leggi militare).

“Da domani non avete più diritto al medico di base”, così si disse a tanti giovani e meno giovani ebrei perchè era opportuno che il medico “ariano” non prestasse il suo operato a vantaggio degli ebrei.

Il parallelismo con ottanta anni fa è impressionante. Quindi fascisti allora e fascisti oggi?

Direi di non banalizzare il discorso con l’accusa di fascismo a destra e a manca. In Italia c’è la brutta abitudine di dare del fascista a tutti impedendo così di ragionare e capire che cosa è stato veramente il fascismo del Ventennio.

Fascismo no ma sicuramente atteggiamenti xenofobi e nazionalisti, di bassa lega, conditi con forme populiste da descamisados e da bulli di quartiere.

Il problema è che dare addosso ai migranti rende politicamente. E’ una polizza di facile vittoria elettorale contando sulle paure di un elettorato italiano sempre più vecchio e preoccupato di fronte a fenomeni mondiali che non capisce e che i partiti gli impediscono di capire.

Eppure è semplice: dei migranti abbiamo un assoluto bisogno. Solo un politica irriflessiva (di destra) e tentennante (è il caso della sinistra italiana) può vedere un grave problema invece di una grande risorsa.

Un esempio?

“Se è vero, come dicono le proiezioni, che nel 2050 ci saranno tra i 7 e i 10 milioni di italiani in meno, il nostro Stato come potrà reggere? Oggi li vogliamo allontanare, ma tra dieci anni saremo costretti a pagarli per farli venire”.

Queste parole non sono state pronunciate da un estremista ma da Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento, presidente della Caritas Italiana (“Avvenire”, 17 giugno 2017).

Poche righe di mirabile sintesi dei problemi senza orpelli e retoriche varie.

Quindi un bravo al Sindaco Cattaneo e l’augurio che tutta la politica italiana cambi marcia. Non è in gioco solo l’accoglienza o uno spirito di cristiana solidarietà.

E’ il caso di aprire bene gli occhi di fronte a fenomeni migratori di portata epocale che non sarà un Salvini di turno a fermare.