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Aree di astensionismo elettorale a Legnano. Breve analisi dopo le Europee del 26 maggio

7 giugno ’19

Finito il Palio penso che l’attenzione dei lettori possa tornare ai risultati delle Europee a Legnano e in particolare ai dati sull’astensionismo.

Come è noto 18.115 cittadini di Legnano non sono andati a votare facendo calare il voto al 60% degli aventi diritto.

Considerando gli “assenti” muta considerevolmente il quadro politico: la Lega passa dal 37.2% al 22.7%; il PD dal 24.5 al 14.9% mentre i 5S diventano quasi irrilevanti (dal 10.3% al 6.2%).

Non è un mero esercizio virtuale: considerando tutti i votanti e non solo i voti espressi si vede bene che chi ha vinto ha vinto con pochi margini per esultare, mentre chi ha perso (5S), ha perso di brutto.

Grazie ad un amico, Luigi Bandera, che ha fatto la ricerca del voto sezione per sezione (dati del Comune), siamo in grado di individuare le sezioni dove è stato più alto l’astensionismo e a porci qualche domanda.

Come è noto dai dati del Comune gli elettori sono divisi in 47 sezioni che corrispondono ai 9 seggi in cui si è votato.

Sono quattro le sezioni in cui l’astensionismo ha superato il 45% rispetto al 39,4% ufficiale. Un divario di più di cinque punti.

In quali vie abitano questi legnanesi “freddi” di fronte al voto?

Cominciamo con la prima:

E’ la sezione 1 nel seggio della scuola Don Milani. 46.4% di astenuti.

p.za Quattro Novembre – largo Tosi – via Gilardelli – c.so Italia, dall’1 al 43 – via Verdi – via Crispi – via Branca – via Lanino – via Luini – c.so Garibaldi, dall’1 al 61 e dal 2 al 54 – p.za Don Sturzo – largo Seprio – via Cavallotti – p.za Europa – p.za Assi – p.za San Magno – via Ratti – via Beccaria, dall’1 al 35 e dal 2 al 26 – c.so Magenta, dall’1 al 123 e dal 2 al 94 – via Venticinque Aprile.

Siamo nella parte centrale di Legnano dove non pare di notare particolare problemi di carattere sociale. Strade con molti negozi, attività varie, banche, uffici, molte costruzioni abitative nuove o recenti. Livelli medio-alti di vita ed evidente benessere. Perchè più di 6 punti in più di percentuale di astensioni dal voto? Gli elettori sono andati al mare nelle seconde e terze case?

Le cose non cambiano se consideriamo la sezione 32 del seggio Scuole Rodari. 46.5% di astensione.

via dei tigli – via dei pioppi – via dei rododendri – via dei salici – via della pace – via F.lli Di Dio – via dei frassini – via Imperatriz – via Novara, dal 90 alla fine – via Bottini – via Menotti, dal 167 e dal 164 alla fine – vicinale Mazzafame – s.p. n. 148 “Vanzaghello-Rescaldina”, i numeri pari – via privata dei Frassini.

Vecchie case in alcuni punti accanto a nuove case o complessi residenziali immersi nel verde.

Rilevante è la sezione 22 del seggio Carducci. 45.9% astenuti.

via Ferrara – via Piacenza – via Bellini – via Puccini – via Gaeta – via Como – via Pisacane, dall’1 al 39 e dal 2 al 34 – via Arnaldo da Brescia – via Donizetti – via Cimarosa – via Palermo – via Rossini, dal 45 e dal 54 alla fine – via S.Bernardino, dal 5 all’89 e dal 10 al 20.

Qui siamo nel cuore della Legnano operaia fatta di vecchie case della Tosi ben diverse dai rutilanti palazzi del centro. E’ la zona grigia intorno al “Circolone” tanto per intenderci. Ieri lavoratori italiani, oggi lavoratori in parte provenienti da altre zone del mondo. La vicinanza della ferrovia non aiuta a vivere meglio.

Qui molto probabilmente in tanti vorrebbero andare al mare durante il week end ma è probabile che manchino i mezzi economici per farlo.

Il record negativo ce l’ha la sezione 35 del seggio Pascoli con ben il 54.8% (!) di astenuti.

via del Carmelo – via Cinque Giornate – via Del Fante – via Garcia Lorca – via ragazzi del ’99 – via Neruda – via Giovanni XXIII – via Cadorna, dal 99 e dal 98 alla fine – via Tessa.

Qui siamo nel quartiere “Canazza” e chi conosce il quartiere sa che stiamo parlando di edilizia popolare a buon mercato. Quartiere periferico nato con lo sviluppo di Legnano al tempo del “boom” degli anni Cinquanta e Sessanta, ora appare marginale nello sviluppo della città.

Gli abitanti del quartiere sono in gran parte lavoratori dipendenti alle prese con occupazione precaria, disoccupazione, cassa integrazione, disoccupazione giovanile, invecchiamento della popolazione residente…. Un mix di problemi vecchi e nuovi che spiega la disaffezione elettorale del 55% dei votanti.

Quando una famiglia vede erodere il magro risparmio da tasse e nuove forme di marginalità lavorativa, l’Europa deve sembrare tanto lontana quanto Marte nei nostri ragionamenti. Difficile immaginare per chi vive in tali condizioni che il voto per l’Europa possa incidere sulle proprie condizioni di vita.

Curiosità: come hanno votato nella sezione 35? Anche qui i dati sono stati da noi rielaborati.

Considerando gli “aventi diritto” i voti per i tre partiti maggiori diminuiscono ulteriormente:

la Lega perde circa 4 punti (17.8%), il PD perde 6 punti (8.8%), i 5S guadagnano un modesto 0.8%. Tiene Forza Italia attestandosi al 4.9%; basso l’indice di gradimento per Fratelli d’Italia che perde poco più di 2 punti (1.8%).

E’ un voto che penalizza in questa sezione il Pd ed indica bene gli umori della gente.

Tengano conto di queste situazioni i partiti di sinistra operanti a Legnano e non solo in chiave elettorale.

– Prima di tutto cerchino di non dimenticare l’astensionismo di massa, fenomeno da non trascurare affatto.

– Poi cerchino di prendere coscienza dei problemi legati a questi lavoratori sui quali la crisi economica ha inciso profondamente, a meno che il PD ricerchi soprattutto i voti del tanto amato ceto medio.

– Agiscano quanto deve agire un partito veramente di sinistra con proposte di riqualificazione del quartiere (non c’è solo la nuova biblioteca per animare il dibattito o la querelle Fratus-Cozzi).

– Capiscano che le elezioni non sono l’unica attività a cui un partito di sinistra deve dedicarsi.

Giancarlo Restelli e Luigi Bandera

Mettiamo volentieri i dati delle sezioni a disposizione di tutti i lettori interessati:



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