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Come si continua a raccontare la storia. Primo Minelli e la Grande Guerra…

Come si continua a raccontare la storia… Primo Minelli e la Grande Guerra

Leggo su Legnanonews l’intervento di ieri, 3 novembre, di Primo Minelli in una sala desolatamente vuota di Palazzo Maliverni. Il tema è naturalmente il 4 novembre e la celebrazione dell’unità italiana.

http://www.legnanonews.com/news/cronaca/932856/4_novembre_intervento_di_primo_minelli_presidente_anpi

Minelli (presidente dell’Anpi Legnano) ad un certo punto dice: “In questo giorno si ricorda il completamento dell’Unità Nazionale iniziata con il nostro Risorgimento. Unità Nazionale che ha le sue radici nel 4 novembre 1918”.

Come tutti sappiamo il 4 novembre del ’18 Trento e Trieste, le due città “irredente”, divennero italiane, il Risorgimento aveva quindi fine. Ma solo apparentemente.

Minelli non lo sa ma sta continuando ancora con la vecchia vulgata della “IV guerra del Risorgimento” per cui la Grande Guerra sarebbe non una guerra moderna imperialistica ma una guerra “giusta”, animata dagli stessi slanci patriottici, che furono quelli di Manin, Mameli, Garibaldi…

Basta aprire un qualunque manuale scolastico, anche di terza media, e ci si imbatte nel Patto di Londra (aprile 1915) in cui l’Italia dettava le sue richieste in caso di vittoria: il Trentino fino al Brennero (quindi con ampi territori tedeschi), Trieste e la Venezia Giulia (con vallate slovene), l’Istria e la Dalmazia (dove gli italiani erano nettamente in minoranza), più una parte delle colonie tedesche in Asia e Africa e un bel pezzo di Turchia con l’Albania. Altroché Trento e Trieste!!

Ricordate il “parecchio” di Giolitti? Diceva il saggio statista piemontese che se l’Italia fosse stata fuori dalla guerra avrebbe ricevuto dall’Austria subito il Trentino e forse una internazionalizzazione di Trieste.

Alla fine l’ingresso in guerra all’Italia costerà 650mila morti, 400mila mutilati e un milione di feriti.

Non fu quindi una guerra “risorgimentale” combattuta nel XX secolo, non fu una guerra per liberare italiani dal “giogo” austro-ungarico… fu al contrario una guerra imperialista portata avanti da una classe politica liberale cinica ed affarista.

E poi finiamola con l’elogiare le “missioni di pace” dell’esercito italiano nel mondo! Lo sanno anche i bambini ormai che il nostro esercito è presente in aree di guerra per difendere determinati interessi. Altrimenti sarebbe “missione di pace” l’istituzione di veri e propri centri di detenzione (autentici lager) in Libia finanziati dal governo Gentiloni-Minniti (governo PD) per tenere lontano i migranti dalle nostre coste. E’ così?

“Da questa piazza si elevi un grande saluto a tutti i militari all’estero impegnati in operazioni di pace anche nel nome di un importante articolo della nostra Costituzione che dice” l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli… “.

Appunto, le missioni di guerra dell’esercito italiano nel mondo stridono con il “ripudio della guerra” nella Carta Costituzionale!

“Dobbiamo educare i giovani alla conoscenza della nostra storia affinché non si ripetano gli orrori del passato”.

Bravo! Ottimo proponimento… ma impariamo a raccontare la storia per quello che è stata altrimenti i giovani sentono puzza di bruciato e stanno lontani.