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La Belle Epoque

La Belle Epoque

I nostri nonni nel 1914 stavano vivendo la Belle Epoque. Un’epoca bella. Ma “bella” perché? E per chi?

Beh, tanto per cominciare perché non c’erano guerre, almeno in Europa, dal 1870, la guerra tra Prussia e Francia. E non era poco.

E poi perché negli ultimi anni dell’800 e nella prima quindicina del XX secolo le scoperte e le innovazioni avevano rivoluzionato la vita in tutti i settori. E lo avevano fatto in meglio.

Ciò che per noi oggi è normale e scontato non lo era affatto allora.

Alcuni esempi?

L’elettricità: la lampadina a incandescenza di Edison venne commercializzata nel 1879. All’inizio del Novecento l’illuminazione elettrica sostituì progressivamente quella a gas illuminante.

Negli anni 1880 si costruirono le prime centrali elettriche, si realizzarono i trasformatori e i primi motori elettrici.

Vengono inventati il motore a scoppio e il motore diesel. Si costruiscono le prime automobili, che all’inizio sembrano più strane carrozze senza cavalli che non le auto che siamo abituati a vedere.

I trasporti su brevi distanze si arricchirono di tram e filobus elettrici, della metropolitana (la prima inaugurata a Parigi nel 1900, insieme ad uno strano marciapiede elettrico mobile, il primo tapis-roulant della storia).

Queste immagini riguardano l’expò universale di Parigi del 1900 che ebbe un enorme successo di imprenditori che esponevano i loro prodotti e di visitatori. Tutti i paesi fecero a gara per presentare le loro industrie nel modo più sontuoso.

In occasione della precedente esposizione Parigi aveva voluto stupire il mondo con un monumento che esaltava una delle meraviglie della Belle Epoque: l’acciaio.

Nacque così nel 1889 la Torre Eiffel. Un monumento-simbolo non solo di Parigi ma dell’intera epoca che si stava vivendo.

L’acciaio, il vapore, l’elettricità avevano mutato il volto del paese, dando un rapidissimo impulso all’industrializzazione. La produzione industriale era aumentata di 5 volte rispetto ai periodi precedenti. In particolare la produzione di acciaio passa da 700.000 a 65 milioni di tonnellate!

Il PIL dei principali paesi ebbe un’impennata aumentando di quasi di una volta e mezza (da 1100 a 2700 miliardi di dollari) e l’incremento dei 1600 miliardi di dollari si concentra per l’80% in Europa e Nord America, le aree forti dello sviluppo capitalistico dell’epoca.[i]

Si sviluppano anche nuove industrie, come quella petrolifera, elettrica, chimica (fertilizzanti, esplosivi, coloranti).

I contadini, anche dalle nostre parti, lasciano la campagna e si riversano in agglomerati urbani dove la manodopera è sempre più richiesta dalle numerose fabbriche. Diventano operai. Spesso semi-schiavi con paghe bassissime e orari di lavoro di 12-16 ore, senza norme di sicurezza. Da qui i frequenti scioperi.

Tuttavia la media borghesia aveva tutto l’interesse a far circolare il denaro, a far sì che la grande massa potesse acquistare ciò che loro producevano e quindi spesso si concedevano aumenti di stipendio, per indurre al consumo. Per allargare il mercato diversi beni di consumo tipo vestiti o calzature o mobili che venivano prima realizzati artigianalmente e venduti da piccoli commercianti ora diventano una produzione industriale con vendita tramite grandi magazzini, a domicilio, per posta, con pagamenti rateali. E per far acquistare si pubblicizzava la merce con cartelloni affissi per strada o stampati sui quotidiani. E’ nato in questo periodo il consumismo, la pubblicità e secondo alcuni la globalizzazione.

La pubblicità non riguardava solo le merci ma anche lo svago: per esempio, il cancan…

Ecco le vere ballerine dell’epoca e… vi immaginate come ballavano? Nel 1902? Eccole.

Ma c’erano anche i teatri, con le dive dell’epoca: la Bella Otero, Sarah Bernhardt, Eleonora Duse, Isadora Duncan.

In Italia famosissima era Lina Cavalieri, la donna più bella del mondo. E’ stato fatto in seguito un film su di lei, interpretato da Gina Lollobrigida. Le loro voci potevano essere ascoltate da tutti perché nel 1877 Thomas Edison aveva inventato il fonografo.

Se a teatro ci andavano i ricchi, c’era però un altro spettacolo che sarebbe diventato alla portata di tutti. Natale 1895[ii]. In un caffè parigino il pubblico assiste alla prima rappresentazione cinematografica dei fratelli Lumière. L’uscita dalla fabbrica Lumière: il primissimo film realizzato, del filone “reality”. L’annaffiatore annaffiato: genere comico. Il treno, il film che, alla prima proiezione, ha spaventato tanti facendoli fuggire dal teatro, convinti che il treno realmente uscisse dallo schermo e li investisse: genere spettacolare.

Il treno: anche il treno è figlio della Belle Epoque. Leggendario l’Orient Express (2 maggio 1883) che collegava Parigi a Costantinopoli (Istanbul). L’enorme rete ferroviaria europea si è sviluppata in quel periodo facendo la fortuna della famiglia Rothschild. Un treno percorreva anche il traforo-galleria del Sempione, inaugurata il 24 febbraio 1905.

Il cielo era solcato dai dirigibili (dal 1852), gli Zeppelin, e dai primi aerei. Il Flyer dei Fratelli Wright spiccò il suo primo voletto nel 1903 e Bleriot riuscì ad attraversare la Manica nel 1907.

Ma anche le navi, a vapore, erano più veloci, navi per il trasporto delle merci e per i flussi migratori dei più poveri. Navi inaffondabili, come il Titanic. “Nemmeno Dio può affondarlo!” si diceva… e sappiamo invece come è bastato un cubetto un po’ grosso di ghiaccio (14 aprile 1912).

Con i trasporti più veloci il mondo sembrava più piccolo. Ma lo era anche grazie allo sviluppo delle trasmissioni: il telefono di Antonio Meucci (1870), le onde radio nel 1893 (Nikola Tesla) e il telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi nel 1901.

La scienza aveva fatto anche altre scoperte importanti. Nel 1897 Joseph John Thomson dimostrò l’esistenza dell’elettrone. Nel 1900 Max Planck elaborò la teoria dei quanti e nel 1906 Albert Einstein propose una teoria sulla luce come composta da fotoni. Queste sembravano non utili alla vita di tutti i giorni, ma altre sì, come l’invenzione della catena del freddo che creerà nuove prospettive all’industria ed ai consumi alimentari. Come vivreste oggi senza frigorifero? In estate?

Le novità nel campo della medicina: la scoperta dei raggi x (Röntgen, 1885), la scoperta del batterio della sifilide (1905) e della sua cura (1910)[iii], la scoperta dei gruppi sanguigni (Karl Landsteiner, nel 1909) indispensabile per trasfusioni sicure, l’invenzione dell’elettrocardiogramma (1903)[iv].

I ricercatori in questo periodo smisero di lavorare separatamente e si costituirono gruppi di ricerca, nacquero le industrie farmaceutiche e i farmaci, così come li conosciamo oggi, di sintesi chimica. Prima di allora c’erano solo miscele varie di erbe officinali ma è dalla Belle Epoque che ci arriva per esempio l’aspirina, che ha ancora la stessa composizione e lo stesso nome di allora.

Dunque si moriva di meno, c’era più lavoro, le paghe permettevano di sopravvivere e anche di comprarsi qualcosa di non strettamente necessario. Si poteva pensare all’arte (Monet, Renoir, Cèzanne, Degas), al divertimento, allo sport, le prime olimpiadi (1894), la prima gara automobilistica (1894), il primo giro ciclistico d’Italia (1909), ci si sentiva più liberi, anche le donne (compie cent’anni il reggiseno, che è andato a sostituire gli scomodi busti con stecche di balena), in Inghilterra è nato il movimento delle suffragette per estendere il voto alle donne (in Italia ci siamo riuscite solo col referendum del 1946). Le grandi scoperte tecnologiche facevano intravvedere un futuro sempre più roseo che dal dirigibile portava all’aereo e all’uomo sulla luna, come poi di fatto è avvenuto. E lo stesso futuro roseo veniva presentato dai giornali, che dall’inizio secolo vennero fondati uno dopo l’altro ed iniziarono ad essere letti da tutti.

Per la borghesia era sicuramente una Belle Epoque. Ma per gli altri? Per i nostri nonni?

Qui a Vanzaghello c’erano solo 4 strade, erano tutte case di contadini. Forse hanno vissuto meno la modernità di quel periodo. La mia famiglia è di Legnano e mia nonna, classe 1903, operaia al cotonificio a 11 anni aveva solo 3 vestiti e le zoccole di legno, da tenere rigorosamente in mano per non sciuparle, ma se a 96 anni le chiedevi qual era stato il periodo più bello della sua vita ti rispondeva “la Belle Epoque”. Perché? Per la magia della novità, la sensazione di progresso veloce e inarrestabile, la speranza concreta di un futuro super-meraviglioso. Per tutti.

E poi la sicurezza della pace: le grandi casate di regnanti erano imparentate e andavano d’accordo e quindi la guerra non ci sarebbe mai stata… si credeva.

Renata Pasquetto

NOTE


[i] Se prendiamo la tabella che riporta la dinamica plurisecolare del PIL per i principali paesi ed aree del mondo, vediamo che nel periodo 1870-1913 la produzione mondiale aumenta quasi di una volta e mezza (da 1100 a 2700 miliardi di dollari): in altre parole l’aumento è di 1600 miliardi di dollari che si confrontano con un incremento di 400 miliardi di dollari del periodo 1820-1870, e con un incremento di 300 miliardi di dollari per il periodo 1700-1820. L’altro dato interessante è che l’incremento dei 1600 miliardi di dollari si concentra per l’80% in Europa e Nord America, le aree forti dello sviluppo capitalistico dell’epoca.

Si tratta del periodo che è stato definito da molti come la prima vera globalizzazione. Qualche esempio è sufficiente a rendere l’idea di quanto sia stato dinamico quel ciclo. La produzione industriale aumenta di cinque volte (ma la produzione di acciaio, per fare un esempio, passa da 700.000 a 65 milioni di tonnellate!); si sviluppano nuove industrie, come quella petrolifera, elettrica, chimica (fertilizzanti, esplosivi, coloranti); vengono inventati il motore a scoppio ed il motore diesel che rivoluzioneranno i trasporti terrestri, marittimi ed aerei (e che favoriranno gli intensi flussi migratori di quell’epoca); altrettanto avverrà nel settore delle comunicazioni con telegrafo, telefono e poi radio e cinema; l’invenzione della catena del freddo creerà nuove prospettive all’industria ed ai consumi alimentari; le scoperte nel campo della medicina contribuiranno a ridurre la mortalità ed a sviluppare il settore della sanità e dell’industria farmaceutica; in generale, lo sviluppo economico e le scoperte scientifiche e tecniche di questo straordinario periodo favoriranno il formarsi di un generale clima di ottimismo dal quale germoglierà il positivismo.

[ii] 28 dicembre 1895, prima proiezione cinematografica pubblica al Grand Café del Boulevard des Capucins di Parigi

[iii] Nel 1905 fu identificato dal tedesco Fritz Richard Schaudinn (Röseningken 1871-Amburgo 1906) microbiologo tedesco, in collaborazione con il dermatologo Paul Erich Hoffmann, il Treponema Pallidum, agente eziologico della sifilide, malattia allora diffusissima; e questa fu una scoperta epocale. Alcuni anni dopo (1910) un bravissimo batteriologo, Paul Ehrlich (1854-1915), mise a punto per la prima volta un farmaco di sintesi (chemioterapico) capace di aggredire un germe: appunto il germe della sifilide. Egli si era reso conto che certi coloranti si legavano ai batteri, per cui pensò di trovare qualche sostanza che si legasse ai batteri e li uccidesse. Provò 606 composti e proprio l’ultimo di questi, a base di arsenico, si dimostrò efficace: lo chiamò Salvarsan. Essendo tossico fu poi sostituito dal Neosalvarsan, meno tossico.

[iv][iv] Willem Einthoven (Semarang, 1860 – Leida, 1927) fisiologo olandese, inventò, nel 1903, l’ elettrocardiografia (ECG)