Legnano –Alla sala Ratti ieri sera si è svolta la conferenza presentata dall’ Anpie dall’Annffas e tenuta da Giancarlo Restelli : “Aktion T4: lo sterminio dei disabili del Terzo Reich”. Restelli in questa serata ha parlato di un tema che a differenza del genocidio degli ebrei o dei Sinti e Rom è meno conosciuto e si è chiesto se oggi siamo così sicuri che l’idea di disabilità come inutile sofferenza per se e per la famiglia sia superata in una civiltà in cui l’efficienza, la bellezza, la giovinezza, la salute e la produttività sono i miti imperanti.
“Quelle dei disabili – diceva Hitler – erano vite indegne di essere vissute”. I disabili furono le prime vittime, oltre 70mila persone furono uccise questa è stata la fase iniziale della Shoah, questo è stato il primo passo verso l’olocausto.
Nel ‘33 Hitler emanò la famosa legge sulla sterilizzazione e nel 1935 la legge sulla salute coniugale, che impediva i matrimoni e la procreazione tra persone disabili, favorendo una serie di pratiche abortiste per tutta una serie di patologie come schizofrenia, epilessia ereditaria o la grave deformità fisica ereditaria.
La purità della razza ariana doveva essere preservata, le sterilizzazione di massa era uno strumento per evitare il presunto impoverimento genetico, si passò poi all’uccisione di queste persone ritenute un pericolo per la razza, sterilizzazione, eutanasia, esperimenti sono tutte pratiche sviluppate poi nella Shoah.
La difesa della razza, è fondata sulle teorie eugenetiche che vertono allo studio dei metodi volti al perfezionamento della specie umana attraverso selezioni artificiali operate tramite la promozione dei caratteri fisici e mentali ritenuti positivi e la rimozione di quelli negativi.