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Marcia su Roma da Asse Sempione

, Il 28 ottobre di quest’anno ricorrerà il novantennio della “Marcia su Roma” del 1922. Per ricordare tale evento, che ha segnato indelebilmente la storia del nostro paese, l’AMPI di Legnano ha organizzato una conferenza, tenuta dal Professor Giancarlo Restelli, presso il Palazzo Leone da Perego a Legnano questo venerdì. La lezione di Restelli, arricchita da filmati d’epoca ed estratti cinematografici, aveva l’intento di “sfatare i miti e le leggende” di quella che molti pensano come colpo di stato e che alcuni ancora chiamano rivoluzione.“Fu un atto di forza” è la tesi del professore, che ha analizzato il “come” si arrivò all’ascesa del fascismo: la crisi economica, la disoccupazione, il carovita, gli scioperi dilaganti, l’inflazione, gli otto governi in quattro anni e la frustrazione di un paese uscito si vittorioso dalla grande guerra ma piagato fin nel profondo dalla stessa. Non ci si è poi fermati agli stereotipi che la storia ha ormai imposto riguardo a certe personalità che approfittarono e favorirono l’ascesa di Mussolini credendo che fosse l’unica possibilità. Essi non furono solamente i grandi industriali o ecclesiastici antisocialisti ma anche personaggi che ricordiamo con favore quali De Nicola, Einaudi o Gronchi. Un approccio, quindi, non usuale o che, comunque, non viene sempre seguito nell’analizzare le cause di quello stravolgimento della scena politica italiana.Cause che dovrebbero far pensare, per alcune corrispondenze con la situazione attuale, esposte con giudizio storico in modo da scacciare il “senno di poi” tra i presenti in sala che si sono trovati calati in un’Italia che ormai pensiamo lontana, ma il cui passato pesa ancora sulle nostre vite.Questo coinvolgimento è stato ottenuto con una lezione profonda ma accessibile in cui Restelli non ha mancato di parlare della microstoria legnanese: i sette voti che i Fasci Italiani di Combattimentoraccolsero a Legnano nel 1919 o la cacciata della giunta di sinistra da parte degli squadristi il 4 agosto 1922. Si è parlato e dibattuto, quindi, della nostra storia; avvicinandone i protagonisti e le fazioni, i poteri e gli schieramenti definendo un disegno dettagliato della disordinata Italia degli anni ’20. Un’iniziativa lodevole che ha ottenuto una discreta partecipazione di pubblico.

 

Enrico Gussoni