L’intervento di Stefano Barlocchi, V informatica, Istituto Bernocchi di Legnano, si è svolto in Sala consiliare a Legnano in un incontro in cui alcuni studenti hanno rievocato il viaggio compiuto in alcuni lager nazisti nel maggio ’17.
http://www.legnanonews.com/news/cronaca/910525/_difendere_la_memoria_per_difendere_la_democrazia_
La mia riflessione di questa sera si discosta in parte dalla rievocazione storica di fatti e vicende e vorrei ampliare e condividere la mia visione su quello che ha rappresentato l’esperienza fatta con il laboratorio di storia dell’Istituto Antonio Bernocchi di Legnano.
Gli istituti tecnici , sono conosciuti per la preparazione settoriale che offrono agli studenti, ma, generalmente si ritiene, talvolta a torto, che gli aspetti storici siano sottovalutati a favore di nozioni prettamente tecniche.
Grazie invece all’iniziativa portata avanti da alcuni docenti, e in particolare dal professor Giancarlo Restelli, abbiamo affrontato un percorso di approfondimento storico che ci ha consentito di studiare la storia in un modo nuovo e piu’ coinvolgente, portando anche soddisfazioni e attenzione alle nostre scuole legnanesi. In questo percorso abbiamo avuto modo di concentrarci in particolare sulla prima metà del novecento, e su aspetti e vicende storiche anche locali, che vengono talvolta trascurate o sorvolate, a causa del ritmo del programma ministeriale, ma non solo, essendo capitoli di un passato recente e carico, ancora oggi, di molte valenze anche ideologiche.
Ritenendo di interpretare anche il pensiero dei miei compagni di classe, posso affermare che quest’esperienza ci ha consentito una maturazione personale, ed una riflessione sull’importanza che la storia, con le sue dinamiche, ha nella nostra società.
Comprendere i meccanismi politici, economici, ideologici, sociali, riesce a dare un quadro ed una visione più ampia su ciò che siamo come persone, sui rischi che dobbiamo prevenire, o le opportunità che dobbiamo valutare con consapevolezza, perché della storia non si può leggere solo cosa accade oggi, sarebbe come leggere solo l’ultima pagina di un libro, e pensare di conoscerne tutta la trama, le vicende, i personaggi con il loro vissuto e le loro emozioni.
Grazie anche ai concorsi ai quali abbiamo partecipato, abbiamo avuto l’opportunità di renderci conto che esiste una attenzione da parte di alcune istituzioni e associazioni a queste tematiche, e di recarci in luoghi ricchi di significato e suggestione, dove la storia diventa tangibile, luoghi carichi di emozione e turbamento, che lasciano sgomenti e talvolta atterriti.
Abbiamo potuto conoscere persone che avevano il piacere di comunicare a noi ragazzi la loro esperienza, e ho potuto avvertire personalmente il senso profondo del loro desiderio di lasciare una traccia della loro esperienza vissuta direttamente.
La vicinanza anche temporale degli eventi, ha creato un filo di connessione intenso ed emotivamente carico di significato, in quanto spesso le persone che abbiamo incontrato avevano vissuto direttamente quelle esperienze, erano figli, nipoti … non solo fatti letti, forse, nei libri di storia.
A volte non ci rendiamo conto che la loro storia è stata racchiusa per anni nello scrigno della loro anima, come un ricordo troppo intenso, troppo vivo, per essere raccontato.
Talvolta, ancora oggi, ci sono pagine che restano aperte e sono state taciute per anni per convenienze ideologiche, politiche ed economiche, come nel caso della tragedia delle Foibe , dove non sono state date risposte alle richieste o alle legittime rivendicazioni degli esuli e delle loro famiglie.
Attraverso questo percorso di approfondimento, ho riscoperto l’importanza dei segni e dei monumenti che ci vengono lasciati dal passato, e che rappresentano una testimonianza che non può essere cambiata, in ciò la loro ragione di esistere e essere tutelati.
I luoghi che conservano il ricordo dell’orrore sono molti, alcuni dimenticati, altri cancellati volutamente o dal tempo, dallo scorrere delle vite. Alcuni sono rimasti; come i campi di concentramento, che ancora oggi urlano IL dolore , e possiamo sentirlo tutti, palpabile e mortificante.
Grazie alle proposte del prof. Restelli abbiamo scoperto l’esistenza di un progetto che ritengo di grande valenza al quale andrebbe dato rilievo anche per la sua funzione documentale.
Attraverso il concorso Pietre della Memoria, ora quando passo davanti ad un monumento, ad un cippo, ad una lastra commemorativa, mi fermo e pongo attenzione, non passo più distrattamente come molte volte, forse tutti abbiamo fatto.
Mi rendo conto che dietro a quelle lapidi, ai quei nomi, a quelle immagini sbiadite, esistono fatti, vite, idee e soprattutto persone.
Proprio di recente anche il Sindaco Fratus ha mostrato interesse e sensibilità in tal senso recandosi al cippo commemorativo di Mauro Venegoni.
Questa percorso mi porta a una riflessione, che ritengo sia condivisibile, e personalmente reputo estremamente importante:
La storia deve essere VERA
Deve saper andare oltre le interpretazioni, le valenze o le convenienze di parte. La storia non può essere strumentalizzata, manipolata o omessa.
La storia non è dei vincitori o dei vinti: appartiene ai fatti e alle persone.
E ciascuno ha la responsabilità dei propri atti, perché non basta nascondersi dietro a una bandiera , qualunque essa sia , per non assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Quando l’essere umano perde la ragione, la capacità di comprendere con la propria testa cosa è giusto e cosa è sbagliato, talvolta può sfociare nella bestialità più cruda.
La brutalità non ha un unico colore, e le guerre, con quello che ne consegue, sono sempre sporche, tutto questo spesso è purtroppo insito nel genere umano quando l’uomo perde la capacità di ragionare con la testa e guardare con il cuore, lasciandosi andare agli istinti piu’ malvagi.
E’ solo comprendendo gli avvenimenti del passato che possiamo tentare di porre una distanza, un limite invalicabile che ci consenta di stare lontani dalla brutalità che l’umanità ha commesso, e di orientarci verso l’evoluzione, la conoscenza, il superamento dell’inconsapevolezza, che ha portato e porta il genere umano ad errori devastanti.
Ringrazio tutti coloro che hanno consentito la nascita del laboratorio di storia, i viaggi, le produzioni video.
Ringrazio in particolar modo il professor Giancarlo Restelli, con il quale ho avuto talvolta scambi di visioni e confronti costruttivi, ma sempre con un grande rispetto reciproco, e nel dialogo, ed in questo senso è stato l’esempio di correttezza
che un professore, di una scuola, oltre che uno storico, deve saper dare ai ragazzi.
Grazie a tutti
Stefano Barlocchi, Isis Bernocchi