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Perchè siamo contro il fascismo. Castellanza 25 aprile ’19

Buongiorno a tutti voi e grazie dell’invito. Un ringraziamento in particolare all’Amministrazione comunale e all’Anpi di Castellanza.

Il mio intervento ha per titolo: “Perché siamo contro il fascismo” e sarà un breve excursus storico dalle origini del fascismo fino al ’45.

Perché siamo contro il fascismo?

Il 2019 come sappiamo è il centenario della nascista dei Fasci di combattimento: Milano, Piazza San Sepolcro, 23 marzo del 1919. E’ un movimento che raccoglie tutti i delusi della “vittoria mutilata”: arditi, dannunziani, nazionalisti, ex-ufficiali che fanno fatica a riadattarsi alla vita borghese, disoccupati e tanti altri “spostati” si diceva un tempo.

Qual è la prima azione che compie il movimento di Mussolini? L’assalto alla sede milanese dell’Avanti il 15 aprile dello stesso anno (praticamente meno di un mese dalla nascita del fascismo). La sede del quotidiano del Psi fu assaltata, saccheggiata e resa inoperante per parecchi mesi.

Quindi fin dall’inizio il fascismo si connota per una forte opposizione al movimento operaio colpendo i simboli più significativi. Non è ancora la stagione dello squadrismo nero ma la strada è stata tracciata.

A partire dall’autunno del 1920 avviene una svolta decisiva: i proprietari terrieri della Valle Padana, dove più forte era stato il movimento socialista dei braccianti e mezzadri, rialzano la testa e cominciano a finanziare le camicie nere che avevano bisogno di parecchio denaro e di legittimazione politica per la loro guerra contro i “rossi”.

Grazie al denaro degli agrari nasce lo squadrismo nero fatto di olio di ricino e violenza che non si arresta neppure davanti alla morte dell’avversario.

Con vere e proprie tattiche e strategie militari gli squadristi di Cremona, Bologna, Ferrara, Ravenna… cominciano il rapido smantellamento delle organizzazioni operaie e bracciantili: sono conquistate e distrutte Case del Popolo, sedi di partiti politici, sedi della CGL, biblioteche popolari, circoli ricreativi …. Ne fanno le spese comunisti, socialisti, democratici, cattolici i quali non possono resistere alla marea nera perché gli apparati dello Stato sono dalla parte dei fascisti.

Quando i fascisti assaltano una sede politica comunista, socialista o cattolica polizia, carabinieri, esercito non ci sono mai oppure arrivano tardi. Oppure partecipano all’assalto in borghese o in divisa a fianco dei fascisti.

Contemporaneamente al fascismo agrario nasce il fascismo promosso dagli industriali del Nord Italia i quali guardano anche loro con simpatia a questo movimento che vuole riportare l’ordine nelle fabbriche facendo finire gli scioperi, le proteste dei lavoratori, le manifestazioni nelle piazze.

L’obiettivo degli industriali e’ riprendersi quanto avevano concesso ai lavoratori in termini di salario e migliori condizioni di lavoro nei due anni precedenti.

Finanziati dai più bei nomi dell’industria e del mondo bancario italiano i fascisti dilagano anche nelle grandi città del nord con le stesse tattiche utilizzate nelle campagne emiliane per smantellare pezzo su pezzo le organizzazioni dei “rossi”.

Già un anno e mezzo dopo (estate del 1922) rimane ben poco delle organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori.

Ecco perché siamo contro il fascismo: perché fin dall’inizio fu braccio armato al servizio dei padroni nella loro opera di ridimensionamento del movimento operaio italiano.

L’ordine nelle fabbriche e nelle campagne tornò complice l’instaurazione della dittatura con le Leggi fascistissime del 1926-27. E per i lavoratori volle dire l’impossibilità di fare riferimento a un sindacato, al proprio partito politico, in sostanza a un’organizzazione espressione degli interessi della classe operaia.

Non venne meno però la lotta di classe nel Ventennio, soprattutto dopo la crisi del ’29. Lotta di classe che il fascismo, braccio politico e armato della classe borghese, tentò vanamente di imbrigliare con il sindacato fascista.

E poi venne il Concordato Stato-Chiesa e Mussolini divenne l’”uomo della Provvidenza”. Anni dopo ci fu la conquista dell’Etiopia (1935-36) quando lo Stato fascista fondò l’Impero sui “colli fatali” di Roma uccidendo masse di etiopi con i gas e impedendo loro qualunque ribellione con l’istituzione di terribili campi di concentramento.

Negli stessi anni il fascismo aiutava il generale Franco nella sua lotta mortale contro la Spagna repubblicana e socialista. Forse non tutti sanno che Mussolini nel 1937 dette ordine più volte di bombardare Barcellona e le città più industrializzate della Catalogna: bombardamenti dell’aviazione legionaria che comportarono alcune migliaia di morti (?).

Forse non tutti sanno che quando l’aviazione nazista colpì Guernica (primavera del ’37) in funzioni di supporto c’erano anche aerei italiani.

Forse non tutti sanno che la Libia conquistata da Giolitti e persa durante la Grande Guerra fu riconquistata dal duo Graziani-Badoglio nei primi anni Trenta con terribili repressioni soprattutto in Cirenaica attuate dall’esercito e con l’istituzione di tremendi campi di concentramento che provocarono decine di migliaia di morti tra le popolazioni della Cirenaica e della Tripolitania.

E poi venne la seconda guerra mondiale nella quale morirono 400.000 soldati italiani, dalle montagne greco-albanesi alle pianure dell’Africa del nord fino all’inferno di ghiaccio della ritirata dalla Russia (gennaio ’43).

80.000 civili italiani morirono sotto i bombardamenti anglo-americani, 8mila ebrei italiani morirono ad Auschwitz, 10mila partigiani e antifascisti furono uccisi nei KZ, tantissimi altri italiani dovettero fare i conti con la fame e la denutrizione accanto al terrore dei bombardamenti e delle stragi naziste. Altri 10mila italiani trucidati da Marzabotto a Sant’Anna di Stazzema fino alle Ardeatine e in tante altre località minori vittime della ferocia nazista.

Sono da ricordare le durissime repressioni da parte dell’esercito italiano del movimento partigiano in Slovenia, Grecia e Montenegro che costarono al vita a decine di migliaia di uomini e donne di questi paesi. Anche qui il regime non esitò a incoraggiare l’incendio dei villaggi, le deportazioni dei civili e le fucilazioni sommarie accanto all’istituzione di campi di concentramento in Italia e Jugoslavia.

La lotta partigiana durata poco più di un anno e mezzo fu il riscatto di un paese che aveva inventato il fascismo e aveva assistito spesso con indifferenza alla tracotanza del regime.

Ecco perché siamo contro il fascismo! Non solamente perché il fascismo è stato dittatura e violenza, non solamente perché ha portato l’Italia in una guerra disastrosa, non solamente perché l’Italia si è alleata a uno dei regimi più sanguinari di tutta la storia (il nazismo).

Siamo antifascisti anche perché il fascismo è stato negazione delle libertà sindacali, delle libertà politiche, della dignità del lavoro. Il fascismo è stato durissima dittatura a solo vantaggio della classe dominante dell’epoca.

E oggi i lavoratori e i pensionati compatti devono dire no a qualunque risorgenza del fascismo altrimenti per tutti noi ci sarà solamente una lunga notte nella quale ogni diritto verrà negato.

Grazie!