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Zoran Music e Anna Frank su Fare Legnano

Nella nostra città in questo periodo si tengono due mostre da segnalare anche ai lettori del foglio on-line di Fare Legnano. Grazie alla penna(o meglio, alla tastiera)di Giancarlo Restelli  negli scorsi giorni(qui il link) abbiamo introdotto  lo sguardo in un aspetto della vita di Anna Frank attraverso la lettura di alcune pagine di una deportata ebrea viennese, Elisa Springer, che ebbe la ventura di conoscere Anna nel lager di Bergen Belsen dove l’adolescente morirà.La citata mostra fotografica (e che riguarda il periodo della vita precedente) si tiene dal 21 novembre al 9 dicembre 2011 alla Scuola “Franco Tosi” di  via Santa Teresa n. 30.

 

Quasi contemporaneamente (ma con apertura protratta ben oltre, fino ai primi giorni del prossimo febbraio)le sale del Palazzo Leone da Perego sono riservate all’esposizione dedicata a Zoran Music, una delle personalità più riconosciute dell’arte italiana del Novecento.
Come potrete leggere nello scritto di Restelli, durante la guerra Zoran Music, messo davanti alla scelta di entrare nei reparti istriani delle S.S. o essere deportato in Germania, preferisce il lager. Alla fine di novembre 1944 viene registrato come prigioniero numero 128231 di Dachau. Sopravvissuto, trasporta l’esperienza del lager nei disegni (salvandone solo trentacinque)eseguiti in condizioni disperate in quei lunghi mesi, dalle  immagini di questa  umanità offesa, l’orrore dei campi di concentramento e il lungo inverno dei genocidi che dopo il ’45 si sono ripetuti troppe volte.
Per non anticipare nulla rispetto alla lettura che comprende (in un collegamento esterno nel sito del professor Restelli)una testimonianza di Candido Poli, partigiano nostro concittadino, che per più di un anno vive le stesse esperienze di Music a Dachau, passo senza indugi al consiglio di entrare nel blog dell’Associazione che, in contemporanea con le testate giornalistiche locali ha ricevuto i due contributi.
La scelta di “scaglionare” nelle uscite in rete, anticipando il pezzo dedicato ad Anna Frank  è legata alla necessità (a mio parere) di concedere maggior margine di lettura alla esposizione che chiude per prima e siccome la mostra su Anna Frank rimane nella città una quindicina di giorni ha ottenuto la precedenza.