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Come il presidente dell’Anpi di Legnano racconta la storia – 4 novembre ’20

Ma che cosa racconta il presidente dell’ANPI di Legnano?

Quando si confonde il 4 Novembre con il 25 Aprile

Cari amici,

questa sera leggendo il discorso di Primo Minelli (letto ieri mattina durante le celebrazioni del IV Novembre) ho avuto un momento di smarrimento.

Mi sono chiesto? Ma in quale momento dell’anno siamo? Nel mese di aprile (esattamente il 25 aprile 2021) oppure oggi è il primo novembre?

Ebbene Minelli nel discorso di questa mattina celebra il 25 Aprile dimenticando che la ricorrenza del IV Novembre è di tutt’altra natura.

Vedete un po’ voi.

https://www.legnanonews.com/wp-content/uploads/2020/11/ANPI.pdf

Leggo nel sito www.prefettura.it che il 4 novembre è la “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, in ricordo del 4 novembre 1918, anniversario dell’entrata in vigore dell’armistizio firmato a Villa Giusti (Padova), col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia la fine della Prima guerra mondiale…”.

Ebbene Minelli nel suo discorso non fa mai riferimento alla Grande Guerra e alle sue vittime, tranne un generico “ricordo… a coloro che non tornarono dai fronti di guerra, agli invalidi, ai dispersi che pagarono un prezzo altissimo di sofferenze e patimenti”.

E poi con grande sicumera ricorda le “Brigate Partigiane che tanto diedero alla lotta di Liberazione dal nazifascismo. Ricordando con particolare attenzione il contributo che le Forze Armate diedero, dopo l’8 settembre 1943, alla Resistenza, rifiutandosi di entrare nelle file della repubblica sociale di Salò al servizio dei tedeschi e dei fascisti, pagando un altissimo prezzo di vite umane, basti pensare a Cefalonia”.

Non mancano gli IMI (gli Internati militari negli stalag tedeschi), il ricordo di Luigi Caironi, anche lui deportato in un campo di lavoro nazista.

Non mancano riferimenti alla Costituzione (nata nel 1948!), all’articolo 11 e all’impegno delle forze armate italiane nel mondo. Neppure manca un accenno alla destra fascista oggi in Italia.

Potrei essere d’accordo con il suo discorso ma solo se oggi fosse il 25 Aprile, festa della Liberazione. Oggi invece doveva essere ricordata la Grande Guerra da cui poco dopo è nato il fascismo!

Che dire? Forse Minelli ha preso per sbaglio uscendo di casa il discorso del 25 aprile 2019 (quest’anno non c’è stata nessuna cerimonia), altrimenti non si spiega.


Sarebbe grave invece l’atteggiamento di un presidente che non riconosce altri avvenimenti che non siano la Resistenza e la Lotta di Liberazione e quindi potenzialmente capace di parlare dei Fratelli Cervi in una cerimonia dedicata al Risorgimento.

Nel discorso del sindaco qualche riferimento alla Grande Guerra c’è. Molto povero anche il discorso di Cortese (presidente Associarma), scritto di fretta evidentemente.

Tornando a Minelli. Chi ha una carica importante deve fare molta attenzione a come “maneggia” la storia. Pressapochismi, sciatterie, trascuratezza e approssimazioni fanno male alla Storia.

Giancarlo Restelli