Breve storia della Franco Tosi fino al 1918
Nel XVI e nel XVII secolo tra Legnano, Busto, Gallarate e Castellanza si ebbe uno sviluppo elevato di industrie per la lavorazione della seta e della lana, tanto che nella prima metà del XIX secolo questa zona è definita come Manchester d’Italia. Ciò fu possibile grazie soprattutto sia alla presenza del fiume Olona, sia alla presenza di capitali esteri. Il baricentro meccanico italico si spostò nella provincia di Milano fatta eccezion per l’Ansaldo e nacquero a Legnano grandi stabilimenti come Cantoni, De Angeli, Dell’Acqua, Borghi, Bernocchi. Nel 1874 sorse, per iniziativa del barone Cantoni, la Krumm e C. aventi per scopo un’officina meccanica e fonderia metalli per riparazione delle macchine industriali di Legnano e dintorni. Cantoni chiamò nel 1876 il giovane Franco Tosi a dirigere l’officina. Egli ereditò una situazione difficile, ma fece una scelta vincente adottando per gli stabilimenti i motori a vapore. Con l’atto del 1881 la Cantoni – Krumm si trasforma in F. Tosi e C. Solo sei anni dopo l’azienda viene rilevata da Tosi e trasformata in Franco Tosi. Nel 1896 l’imprenditore accettò un assessorato del comune di Legnano e ciò contribuì a far rinnovar le strade, e nel frattempo seguì una politica molto vicina agli operai. Tuttavia egli cadde vittima di un pazzo che lo uccise sparandogli alle spalle (1898). L’azienda però non morì con lui e i suoi figli continuarono la sua opera. La Franco Tosi sviluppò turbine a vapore, motori a gas povero e i primi diesel, di cui nel 1907 divenne la prima azienda italiana ad averli costruiti. Con la Grande guerra molte industrie italiane avevano convertito i loro apparati per la produzione bellica, tra cui un esempio lampante fu la Franco Tosi. L’azienda vide in questi anni una forte ascesa e se nel 1913 gli operai erano 3000, nel 1915 salirono a 5000 unità. Già in previsione degli avvenimenti bellici le officine erano state ampliate e trasformate, gli impianti allora esistenti trasformati ed altri nuovi aggiunti: lo stabilimento ex Wolsit, dove venivano fabbricate biciclette, fu destinato alla produzione di materiale bellico. La Franco Tosi collaborò sia con l’esercito che con la marina: essa costruì granate di piccolo e medio calibro, bombe da trincea di diversi calibri, cannoni da 149 del tipo lungo, con una consegna di uno al giorno, bombarde per l’esercito, torpedini da blocco e da getto contro i sommergibili. E poi ancora granate da mina e bombe di varie grandezze per aeromobili; apparecchi di produzione di idrogeno per dirigibili; barche in ferro per il genio militare; motori d’aviazione di tipo Isotta Fraschini da 200 c.v.; apparati motori costituiti sia da turbine sia da motrici a vapore comprese le caldaie, sia da motori diesel per sommergibili, per cacciatorpediniere, torpediniere, per rimorchiatori, dragamine, per navi cisterna; apparati motori completi per navi da guerra e per piroscafi mercantili con motori a stantuffo, con turbine a vapore e con motori ad olio pesante, il cui rendimento fu giudicato un primato tecnico. L’azienda legnanese arriverà alla fine a contare in tutto 7.000 operai e diventerà famosa anche all’estero quando finita la guerra molte unita navali saranno vendute in America Latina. La Franco Tosi nei mesi successivi alla fine del conflitto si trovò in produzione numerosi pezzi che fu costretta a vendere all’estero e per gli anni che seguirono la situazione si potrà dire quasi ferma , tanto che si corse il rischio di dover chiudere il cantiere navale di Taranto.
La Franco Tosi nella Grande guerra
Avvertenza Le immagini che proponiamo appaiono in una pubblicazione riservata della Franco Tosi del 1916. L’azienda voleva probabilmente documentare lo sforzo e l’efficacia del lavoro al servizio della nazione in guerra. Le fotografie sono tutte originali e sono state scannerizzate da noi. Anche le didascalie sono originali. Riteniamo che queste fotografie non rappresentino solo una curiosità locale ma mostrino quale contributo poteva dare un’azienda di dimensioni nazionali al Ministero della guerra. La copertina è originale.
Agosot 1916