La cultura al Rugby Sound di Legnano, ed. 2022

Cari amici,

leggo su un blog locale un’intervista al sindaco Radice il giorno dell’inaugurazione del Rugby Sound a Legnano.

“Quello che succede qua in questi dieci giorni è bellissimo perché è un modo per aggregare i giovani, di farli sentire nuovamente vivi in un modo che è sano, perché non dobbiamo aver paura della musica, del divertimento e della cultura”.

La cultura al Rugby Sound … Sinceramente mi sono sentito a disagio perché il sottoscritto – musicalmente parlando – è rimasto alla “Locomotiva” di Guccini e il disagio era in relazione a quanto mi sono perso in questi anni o decenni.

Per recuperare il tempo perduto ho dato un’occhiata ad alcuni testi dei protagonisti delle serate legnanesi.

La cultura del rispetto di genere

Canta Gemitaiz: “Scopi senza amore, sei una pornostar – Vuoi passare la notte con me – Poi scappare in hotel – Sopra una Ferrari rossa – Hai il mio cuore dentro la tua Hermes – Sali sopra di me”

Che rispetto per le donne e che modo delicato di parlare del sesso! Forse siamo sulla strada giusta per trovare la Cultura nel Rugby Sound!

La cultura dei soldi

Fabri Fibra: “E’ questo il mio inno, brutto figlio di puttana – Brutto figlio di puttana – Non lo faccio per i soldi, non lo faccio per la fama – Però ci provo gusto quando la major mi paga – Avanti a cazzo duro”

Anche qui il lettore noterà la finezza nel trattare un tema difficile quale il rapporto tra soldi, fama e rispetto per i detrattori. E che delicatezza di linguaggio…

La cultura dell’erba (quella dei pascoli?)

Cantano i Sud Sound System: “Erba erba voglio libera – erba erba buona e di qualità – erba erba la uso quando mi và (sic) – erba erba male non fa”

Anche qui quale delicatezza nel trattare temi ecologici che ci stanno a cuore! Ma perché dicono “la uso quando mi và”? Dobbiamo diventare erbivori per rispettare la natura? Qui confesso che non ho capito …

La cultura del rispetto per le forze dell’ordine

Il sindaco terminava la sua bella intervista a un giornalista piccolotto – che lo guardava con compunta ammirazione – ringraziando l’organizzazione, i volontari, la Polizia e altri.

Anche i Punkreas ringraziavano i poliziotti – a loro modo – con questa bella canzone: “Fratello poliziotto, dai fai la cosa giusta – puoi sempre riciclarti come ladro o come artista – puoi stringere un po’ i denti, lavorare come i maiali – o più semplicemente puoi andare a fare in culo!”

La cultura nera

I Lacuna Coil devono avere qualche problema con la vita quotidiana e con la vita in generale. Ecco alcuni titoli delle loro canzoni: “Anima nera”, “Apocalisse”, “Sortilegio”, “Tra le fiamme”, Arido cuore nero”, “Natale cattivo”, “Delirio”, “Crollo”.

La cultura dellirama (o delirante)

Se i Lacuna Coil potrebbero non rientrare in quell’augurio di Radice di “far sentire i giovani nuovamente vivi in un modo che è sano”, nessuna paura arriva Irama:

“Voglio chiudermi in un bar – poi spogliarti sulla metro – Fare a pugni con quel tram – Risvegliarmi senza un euro – Dai Navigli a Bogotà”

Più vivi di così! Fare a pugni con un tram!

Il Rugby Sound salva il mondo

Se qualcuno tra i miei 25 lettori avesse qualche ragionevole dubbio su questi esempi di ottima cultura, ascoltate che cosa cantano i Punkreas!!

“E pensare che la cannabis sativa – potrebbe risanare questo mondo alla deriva – potrebbe sopportare petrolio e derivati – la plastica e i farmaci cui siamo abituati – Solo per questo che è vietata, ai despoti non piace – la gente rilassata e l’energia pulita”

Questa è la vera cultura! Al servizio del mondo e per un mondo migliore. Il sindaco Radice sarà contento. Ma che c…o è la “cannabis sativa”?

La cultura del tasso alcolico e delle chiappe al vento

Forse il sindaco intendeva per cultura i fiumi di birra che scorrono ogni sera, al cui paragone l’Olona è un fiumicciattolo qualunque. Oppure intendeva fare riferimento a due balde giovanotte ammiccanti, scosciate e sculettanti (nel senso che le chiappe erano fuori) che davano a partecipanti un biglietto d’invito. Probabilmente era una conferenza colta sulla storia del mestiere più antico del mondo, argomento sul quale dovevano saperne parecchio (a mio modestissimo avviso).

Insomma che dire, mentre alla mia finestra arriva il rombo delle prove del concerto di questa sera?

Sindaco uno e due

Radice è lo stesso sindaco che qualche settimana fa si lamentava con Minelli (presidente Anpi Legnano) perché alla commemorazione della Mazzafame non c’erano i giovani.

E’ ovvio che se ai giovani dai la paccottiglia del Rugby Sound difficilmente li vedrai a una manifestazione civile.

Ed è lo stesso sindaco che partecipa con bei discorsi pieni di pathos alla Commemorazione della Franco Tosi, al Giorno della Memoria, al 25 Aprile, al 2 Giugno, al 4 Novembre …

“Voglio credere e investire sui giovani. Per questo il mio motto è quello di Don Milani: I care… prendiamoci cura degli altri, della nostra città, della comunità” (Lorenzo Radice).

Amen